I fatti pubblicati sono tutti veri e comprovati. Nel caso in cui ricevessi una querela pretestuosa procederò immediatamente a denunciare l'autore per calunnia presso il tribunale competente.

ADRIATIC – Intervista all’avvocato Thomas Coppola

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Scritto da Sean Filipin

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Le malefatte di Adriatic, come sappiamo, proseguono!

A seguito dell’articolo dove segnalavo le assurdità e i tentativi di non pagare che questa compagnia sta perpetuando ai danni degli assicurati, continuano ad arrivare segnalazioni su queste vicende.

Ho contattato personalmente l’avvocato Thomas Coppola, colui che ha seguito il folle caso della denuncia per truffa fatta da Adriatic come strumento per evitare il pagamento del risarcimento del danno.

L’Avvocato si è reso disponibile ad una intervista che è avvenuta per via telefonica.

Ecco il testo integrale dell’intervista.

Intervista all’avvocato di un assicurato denunciato per truffa da Adriatic

Domanda: “In che periodo è iniziata la vicenda?”
Risposta: “La vicenda è iniziata più o meno in i primi mesi del 2021.”

D: “Mi può spiegare a grandi linee come si è svolto il sinistro e quale è stata (sempre in maniera generica) la quantificazione del danno?”
R: “Subiti i danni, il mio assistito ha subito proceduto alla richiesta di risarcimento danni contattando la compagnia assicurativa Adriatic.
Nella prima fase della procedura di gestione e liquidazione, la compagnia si è dimostrata poco efficiente e, per avere qualsiasi tipo di riscontro, sono stati necessari diversi solleciti.
In risposta a tali solleciti, hanno nominato e inviato il perito che ha quindi verificato il danno redigendo e inviando alla compagnia la sua relazione e contestualmente quantificando il danno.
Sulla quantificazione il mio assistito non ha mosso contestazioni accettando l’importo calcolato dal perito.
Chi invece ha contestato parte degli importi è stata la stessa Adriatic, che pretendeva di liquidare i danni al netto dell’IVA e quindi rimborsando solo l’imponibile.”

D: “Quindi loro volevano liquidare solo la parte imponibile, giusto?”
R: “Esatto: è stata una cosa inspiegabile in quanto la cifra era stata accettata e, comunque, i pezzi di ricambio e le attività di manutenzione comprendono anche l’IVA.
Sulla base di tale questione c’è stato un importante scambio di corrispondenza che ha poi di fatto portato a un contenzioso.
Tuttavia, questo non ha riguardato la dinamica ma la pretesa unilaterale di Adriatic di non saldare il totale comprensivo di IVA.
La corrispondenza è avvenuta con un responsabile dedicato che operava per conto di Adriatic.
Dopo tutto questo, all’insaputa di tutti, arriva la notifica di una denuncia ai miei clienti.”

D: “La notifica della denuncia risale indicativamente a quale periodo?”
R: “Subito dopo la ricezione delle lettere che comunicavano la mancanza di volontà di liquidare l’IVA la compagnia ha presentato denuncia contro il mio assistito.
Nella denuncia veniva ribaltata la situazione e sostenuto che il sinistro fosse falso.”

D: “Quindi prima hanno riconosciuto le dinamiche dichiarandosi però contrari a liquidare l’IVA e poi, senza alcun preavviso, hanno denunciato il suo assistito dichiarando che il sinistro era falso e quindi disconoscendo le dinamiche già riconosciute, giusto?”
R: “Esattamente, ma vi è di più: la cifra calcolata dal perito, e accettata dal mio assistito, è stata pagata parzialmente, almeno nella parte imponibile.
Nella loro denuncia quindi si sono contraddetti, da una parte sostenevano che il sinistro fosse falso e che le dinamiche fossero inammissibili, dall’altra avevano già liquidato (al netto dell’IVA) gli importi del risarcimento.”

D: “Qual è stata la motivazione fatta da Adriatic per ipotizzare il reato di truffa a danno del suo assistito?”
R: “La compagnia ha basato la sua denuncia su un’analisi di un perito interno che ha relazionato basandosi su documenti completamente opinabili; ad esempio attraverso una foto di Google Maps del parcheggio ove era accaduto il sinistro, con la quale sosteneva che le automobili si parcheggiassero in maniera retta e non obliqua, come invece era accaduto durante il sinistro.”

D: “Quindi le motivazioni addotte erano completamente decontestualizzate e circostanziali?”
R: “Corretto… ma non finisce qui: il perito fa una dichiarazione, da noi contestata, dicendo che, dalle foto non risultavano i detriti sulle auto, come per dire: “le auto sono state avvicinate ma non si sono scontrate”.
Ovviamente questa dichiarazione è stata smentita perché i detriti c’erano, c’erano dei pezzi di vetro che sono stati messi in luce dai nostri tecnici.
Hanno fatto anche una contestazione assurda sulla posizione delle auto al momento del sinistro dicendo che, nel caso specifico, ci doveva essere un rimbalzo del veicolo più piccolo in quanto più leggero quando invece il veicolo più piccolo era in senso di marcia e la velocità non avrebbe mai consentito lo sbalzo.
Una ricostruzione totalmente sballata!”

D: “Tutto questo dopo aver pagato, giusto?”
R: “Tutto questo smentito dal loro perito che aveva acconsentito al pagamento dell’importo, quel perito che è venuto sul posto a fare un accertamento di fatto e non quello che hanno fatto loro successivamente con una ricostruzione documentale ad-hoc, interpretata al solo fine di contestare qualunque cosa e quindi per non pagare una parte del risarcimento.
È risultato, inoltre, che la società ha origine croata e quindi evidentemente c’è un rispetto delle norme italiane non proprio chiarissimo.”

D: “Questa spiacevole vicenda è terminata?”
R: “No, la vicenda non è ancora terminata. Noi abbiamo avuto l’assoluzione piena in udienza preliminare e il giudice non ha neanche acconsentito il rinvio a giudizio.
Attenzione però, abbiamo dovuto fare il processo, la querela non è stata archiviata su richiesta della procura ma è stato il Giudice delle Udienze preliminari che ha esaminato gli aspetti della vicenda e ritenuto inconsistente e infondata la querela da parte della Compagnia.”

D: “Quindi il suo assistito, suppongo, sia stato assolto perché il fatto non sussiste?”
R: “Esattamente, con formula piena.
C’è anche un aspetto particolare che voglio puntualizzare e cioè la rinuncia al mandato da parte del precedente difensore.
La vicenda comunque non è ancora terminata in quanto la Compagnia rimane ancora debitrice della somma relativa all’IVA delle spese legali che il mio assistito ha dovuto sostenere.
Abbiamo quindi fatto una lettera, come dire… adesso avete perso, ora dovreste adempiere spontaneamente… se foste un’assicurazione seria.
Ad oggi, non hanno ancora pagato e abbiamo dovuto fare un esposto all’istituto di vigilanza, IVASS.
L’esposto è stato scritto con questo tenore: “Caro istituto, guarda che c’è un’assicurazione che opera sul territorio nazionale che non adempie agli obblighi; non è solo una lamentela di parte, è un fatto ormai assodato, anche in via giudiziaria.
L’istituto di vigilanza IVASS non ha fatto nulla.”

Considerazione dell’intervistatore:
“Ovviamente IVASS non ha fatto nulla, questo è uno dei problemi che io ho affrontato nel mio blog, il comportamento di Adriatic è di fatto stato autorizzato da IVASS dal momento che quest’ultima non ha mai fatto veramente qualcosa per vigilare, ignorando il problema.”

D: “Il suo assistito intende procedere giudizialmente civilmente e/o penalmente nei confronti di Adriatic per i danni che gli hanno provocato?”
Risposta:
“Stiamo valutando di presentare denuncia per calunnia.”

D: “Il suo assistito come ha gestito lo stress e la delusione dopo aver scoperto di essere indagato nell’ambito di un procedimento penale?”
R: “Il mio cliente è un imprenditore, una persona seria e onesta.
Inizialmente gli è caduto il mondo addosso, comunque è stato imputato in un procedimento penale per un reato abbastanza grave in quanto l’accusa era di truffa alle assicurazioni.
Il mio cliente ha vissuto un periodo d’inferno.
Inoltre, l’auto era intestata alla moglie però il sinistro l’aveva fatto lui e questo ha portato astio e preoccupazione in famiglia, in quanto le indagini hanno coinvolto anche la moglie.”

D: “Di che cifre stiamo parlando? Immagino poche migliaia di euro.”
R: “Non posso rispondere puntualmente ma comunque si tratta di cifre basse, qualche migliaio di euro.”

D: “Quindi il tutto deve ancora definirsi, comunque la definizione finale è prevedibile immagino, giusto?”
R: “Allora… dal nostro punto di vista è stato archiviato tutto quindi c’è l’assoluzione, dal punto di vista civilistico Adriatic è obbligata a pagare l’importo relativo all’IVA e le spese sostenute.
Per quanto attiene una eventuale contro-denuncia stiamo valutando con prudenza, non vorremmo errare ipotizzando reati che non possiamo provare completamente e incontrovertibilmente.
La Compagnia di base ha mischiato le carte indicando come base di tutto una relazione firmata da un tecnico che probabilmente ha sbagliato.
Quindi stiamo valutando se presentare denuncia per calunnia.”

D: “Avete in mente di procedere dal punto di vista civile per il risarcimento del danno morale subito?”
R: “Questo assolutamente si, oltre alla richiesta delle spese legali e alla somma ancora non liquidata.
Questa è una vicenda che ancora va avanti.”

Considerazione dell’intervistato:
“Chiaramente quello che mi meraviglia è il comportamento dell’istituto di vigilanza”.
Risposta dell’intervistatore:
“La capisco benissimo, questo è il vero problema alla base della questione Adriatic in Italia.
Io con il mio blog sto cercando di fare informazione in merito, per far emergere il problema.
Ci si aspetta un leggero miglioramento ora che entrerà in vigore obbligatoriamente il regime CARD anche per le compagnie straniere in regime di stabilimento e/o in libera prestazione di servizi, e questo impatterà la gestione del sinistro e limiterà le possibilità gestionali di Adriatic, quindi bloccando comportamenti certamente scorretti.
Sicuramente non possiamo negare che, negli ultimi 2 anni, Adriatic non abbia fatto danni enormi sul mercato, testimoniati sia da quanto successo al suo assistito ma anche da quanto rinvenibile online sulle recensioni pubbliche.”

D: “Nel caso un nostro lettore sia stato coinvolto in vicissitudini con Adriatic Assicurazioni lei è disponibile a seguirlo?
Sicuramente un avvocato che conosce la controparte potrà consigliare il cliente ad agire nel modo più sensato per ottenere i propri diritti.”
R: “Certamente, se le richieste sono fondate e motivate, potrò interessarmi al caso e fornire assistenza legale specifica per il caso.”

Conclusione dell’intervistatore:
“Io personalmente e i lettori del criticoassicurativo.it la ringraziano per il tempo che ha voluto concederci.”
Conclusioni dell’intervistato:
“Ringrazio del tempo e porgo cordiali saluti”.

Fine dell’intervista.

Nel prossimo articolo farò una mia analisi complessiva di questa intervista e di quali criticità ha rilevato, intanto mi pongo la solita domanda:

Dove è IVASS?

Il critico assicurativo,
Sean Filipin.

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