Nell’ultimo capitolo abbiamo analizzato come ho conosciuto Dubravko Grigic e Laren Saina rispettivamente presidente del gruppo Agram – un conglomerato finanziario croato – e il suo fidato legale, che poi diventò “l’avvocato di compagnia”.
Nel caso non abbiate letto l’articolo ve lo riporto di seguito :
Marzo 2019 – Dal nero al bianco, tra Udine e Zagabria
Proseguendo nella storia, in questo episodio entriamo nel vivo, vi narrerò di come l’attività di collaborazione tra me, mio padre, lo staff che ha lavorato presso la sede di Udine e infine Adriatic Osiguranje ebbe inizio.
Iniziamo col botto.
Parliamo del nero… ma non del colore.
Quel nero, esatto; quello che la Guardia di Finanza cerca ogni volta che fa una verifica presso tutti i commercianti.
Come è possibile?
Beh sinceramente risulta difficile immaginare che una compagnia che muove milioni, quasi miliardi, di capitali ogni anno si presti a manovre che contemplino il nero, in tutte le sue forme.
Ancora più assurdo è quando questo viene utilizzato per pagare dei dipendenti che non risultano registrati da nessuna parte che però ogni giorno si recano presso la sede della società a lavorare.
Sembra folle vero?
A me pare folle aver vissuto queste circostanze e averle denunciate all’ IVASS senza mai ricevere riscontro in merito!
Non ho mai ricevuto alcun riscontro in merito e anzi alcune testate giornalistiche a San Marino hanno cercato di infangare il mio nome ipotizzando una realtà distorta, ovviamente le ho querelate per diffamazione e calunnia.
Proseguiamo, Marzo 2019
Vengono “siglati” a voce gli accordi tra noi (io e mio papà), futuri “direttori” dei reparti informatica e rete di vendita esterna e il direttivo di Adriatic (Goran Jurisic, Nino Pavic, Zlatko Radolovic e Dubravko Grigic) e iniziamo l’organizzazione della nuova attività.
Io vengo convocato a Zagabria dove mi viene richiesto di regolarizzare tutti i miei documenti croati (siccome sono di doppia cittadinanza) per procedere all’assunzione in Croazia.
Per potermi assumere preparano un documento dove dichiarano che io soggiorno in un loro locale a Zagabria, locale che non ho mai ne visto ne visitato.
Vengo quindi assunto come dipendente responsabile informatico presso la sede della direzione a Zagabria.
Gli altri dipendenti?
Niente assunzione, fino a quando l’attività non fosse partita.
E quindi?
Quindi la soluzione di Adriatic Osiguranje è stata impiegare i dipendenti e farli lavorare nella sede di Udine senza assunzione pagandoli in nero.
Come faccio a saperlo?
Tra le diverse attività che mi spettavano nell’ambito della mia assunzione (fatta dalla Croazia nonostante operassi in Italia) c’era il trasporto della busta di denaro contante destinata al pagamento dei dipendenti di Udine.
La busta mi veniva consegnata da Alma Samardizjia su incarico di Goran Jurisic a Zagabria nella sede di Adriatic Osiguranje (Alma prelevava il denaro direttamente dalla cassaforte presente al piano della contabilità, se mi ricordo bene il secondo).
Questo avveniva quando rientravo da Zagabria verso Udine, in quel periodo più volte al mese.
Nel frattempo Adriatic assumeva a Trieste due dipendenti che, all’allora stato delle cose, erano adibiti solamente a fare da “guardiani” alla sede in attesa che noi a Udine preparassimo tutto quanto necessario ad Adriatic per poter operare sul mercato italiano.
Siamo quindi arrivati al punto dove iniziamo a sviluppare l’azienda “Adriatic” in Italia. Vedremo poi nei prossimi episodi come l’attività si è svolta tra continui miei “distaccamenti” a Zagabria, tra le prime promesse non mantenute e tra i primi “scontri” con il loro ex-responsabile informatico Jerko Grizelj.
Vi aspetto per il prossimo episodio dove vi guiderò per un tour virtuale-testuale presso la sede di Adriatic Osiguranje a Zagabria e vi illustrerò il funzionamento interno di questa compagnia.
Il critico assicurativo,
Sean Filipin.