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ADRIATIC Osiguranje – CAPITOLO 6

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Scritto da Sean Filipin

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CAPITOLO 6 – La collaborazione ‘nascosta’, le comunicazioni da HANFA (autorità croata) ed IVASS

Nell’ultimo capitolo (clicca qui per vedere) abbiamo analizzato come Adriatic abbia gestito l’inizio dell’attività di collaborazione a Marzo 2019 e quali siano state le politiche di gestione del personale impiegato nella sede di Udine.
Abbiamo analizzato come la compagnia abbia assegnato a me, quale dipendente assunto a Zagabria (nonostante operassi in Italia a Udine) l’onere di trasportare buste di denaro dalla Croazia fino all’Italia con le quali la stessa pagava i dipendenti assunti in nero presso la sede di Udine.

Nel caso non abbiate letto l’articolo ve lo riporto di seguito :

In questo articolo vorrei invece fare una breve ma fulminante analisi dei mesi che intercorrono tra Marzo 2019 e Luglio 2019, mese in cui Adriatic ricevette tutte le dovute autorizzazioni necessarie ad operare sul territorio italiano.

Nel precedente capitolo vi ho anticipato come già in questa fase le promesse fatte dal direttivo di Adriatic iniziarono ad essere ignorate; la prima delle promesse non mantenute fu l’assegnazione delle cariche al sottoscritto e a mio padre.

Io sarei dovuto essere il responsabile informatico di Adriatic per l’Italia, almeno questo era quanto era stato deciso ma, dopo diversi mesi di assunzione, il 2 Maggio 2019, venni chiamato da Goran Jurisic perché lo stesso aveva ricevuto, in qualità di Amministratore delegato di Adriatic, una comunicazione ufficiale da parte di HANFA (l’autorità di vigilanza croata).

In questa comunicazione l’autorità di Vigilanza croata, su istanza di IVASS, comunicava ad Adriatic di fare attenzione nel non collaborare con me e con la mia famiglia in quanto era “dubbia la mia reputazione e quella della mia famiglia”.

La comunicazione era sterile e non allegava alcuna documentazione che comprovava quanto sostenuto.
In teoria io non avrei potuto vedere tale documento ma Goran Jurisic ha, di sua iniziativa, deciso di farmelo vedere e fotografare (questo nel suo ufficio a Zagabria su quei grandi divani di pelle di cui vi ho già parlato).
Vi allego di seguito il documento (è l’originale fotografato, quindi in croato):

Io e la mia famiglia ci eravamo ormai rassegnati all’idea che, data quella comunicazione altamente diffamatoria (in quanto non avevamo mai ricevuto alcuna sanzione e/o contestazione civile e/o penale per qualsivoglia motivazione legata ad IVASS) la Compagnia non intendesse più lavorare con noi e che quindi l’attività si sarebbe fermata li.

Così non fu, Goran Jurisic in questa sede si aprì nei miei confronti e mi disse che il Sig. Dubravko Grigic aveva ordinato di trovare una soluzione a questo problema e che quindi io sarei dovuto essere trasferito da dipendente di Adriatic a dipendente di EuroAgram Tis d.o.o. (un’altra società del gruppo/conglomerato finanziario Agram). Ovviamente questo significava che ne io ne mio papà potevamo più ottenere le cariche promesse.

Questa fu’ la sede dove Goran mi spiegò come Adriatic più che un’azienda fosse una setta, mi spiego che i membri venerano il Sig. Dubravko Grigic e che lui era quello che decideva tutto. Mi disse anche che Grigic credeva in me e che per questo motivo non voleva lasciarmi per strada.

Con senno di poi vedrete come questo avvenimento sia stato cruciale per il tipo di impostazione che Adriatic ha dato alla sua struttura in Italia continuando il rapporto con me e la mia famiglia cercando di mascherarlo dietro diverse forme contrattuali.

A questo punto mi spostarono da Adriatic ad EuroAgram Tis d.o.o., il rapporto continuò e io iniziai le diverse attività di programmazione e organizzazione dei sistemi informatici di Adriatic. Per quanto riguarda mio papà invece gli fu detto di continuare a essere lui la figura di riferimento in ambito commerciale senza però assegnargli alcuna carica ufficiale.

E fu così che la nostra collaborazione con Adriatic si evolse, a Giugno eravamo diventati fondamentalmente “dei fantasmi”, io sviluppavo tutto il reparto informatico ma nessuno lo doveva sapere e mio padre creava la rete di vendita contattando gli intermediari, senza che (assurdo) nessuno lo potesse sapere (il classico segreto di pulcinella).

Nel prossimo capitolo vi parlerò di quanto avvenuto dopo Luglio 2019 quando Adriatic fu autorizzata ad operare in Italia, nello specifico vi parlerò di come io dovetti mascherare la mia voce con il modificatore vocale e dovetti dichiarare di essere un’altra persona in una call fatta con i responsabili informatici di ANIA.
Tutto questo perché ero l’unica persona nel gruppo Agram capace di dialogare in maniera efficiente con ANIA e ottenere quindi i necessari risultati.

Vi aspetto per il prossimo capitolo!

Il critico assicurativo,
Sean Filipin.

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